La nostra storia con gli Irish wolfhound
I motivi che hanno orientato la nostra scelta iniziale di avere con noi gli Irish wolfhound sono stati per la verità abbastanza casuali. Ci sono sempre piaciuti i cani di grande taglia. Dal giorno che ci siamo sposati, il nostro cane di casa era un alano. Passavano gli anni e lui invecchiava magnificamente. Un giorno abbiamo deciso di affiancargli un compagno, che fosse degno di lui nell’aspetto, ed abbiamo scelto questa razza “dall’aspetto maestoso”. Ovviamente, siccome la scelta di un cane non è solo per un giorno, ma è per la vita, siamo arrivati alla decisione abbastanza documentati, nonostante la limitata diffusione della razza e la scarsa bibliografia disponibile nel nostro Paese non ci avessero permesso di avere un quadro assolutamente esaustivo delle caratteristiche dell’Irish wolfhound. Il cucciolo non ha comunque portato con sé sgradite sorprese, al contrario!!! Correva l’anno 1992. All’epoca del nostro primo Irish wolfhound non frequentavamo ancora il mondo delle esposizioni e quindi non abbiamo certo ricercato un soggetto proveniente da riproduzione selezionata. Abbiamo acquistato da privati un maschio, che dal punto di vista morfologico era un mezzo disastro, ma aveva un carattere da “oscar della simpatia”. E proprio il suo carattere ci ha fatto innamorare definitivamente della razza. Abbiamo quindi ricercato un approccio meno “amatoriale”, approfondendo le nostre conoscenza sia su testi editi in Inghilterra, sia prendendo contatto con levrieristi e vedendo più soggetti possibile, per cercare di capire i segreti della razza. Abbiamo acquistato in Italia una femmina di buona qualità e con lei abbiamo iniziato la carriera espositiva. Questa femmina peraltro non ha mai riprodotto ed è morta in giovane età, per cui i veri capostipiti del nostro allevamento, presenti nei pedigree di tutti i nostri cuccioli, sono due femmine che, in tempi diversi, abbiamo importato dall’Inghilterra: Hibeck Sacher e Hibeck Lady Felicity. La prima cucciolata in allevamento è nata nel 1997. Nella nostra idea di allevamento abbiamo cercato di combinare le grandi qualità della tradizione di allevamento inglese (in particolare, a nostro avviso, formato, teste, eleganza, temperamento...) con quelle delle più recenti esperienze nord europee, in particolare la larghissima progenie di Quincy of Kilmara, che ha ancora migliorato il formato ed inoltre portato massa, taglia, buon movimento. Cerchiamo sempre di allevare con femmine che sono nate da noi, combinando invece molto frequentemente stalloni dei migliori allevamenti europei. Il fatto che la nostra sia una razza poco diffusa ci costringe a programmare mediamente una sola cucciolata all’anno. Questo ci consente per contro di coltivare un rapporto con i futuri proprietari che ci mette in tranquillità rispetto alla loro effettiva convinzione, conoscenza e coscienza sulla razza. E’ per noi altrettanto importante intessere relazioni con altri allevatori, che sono spesso basate sull’amicizia e sulla stima reciproca. E’ fondamentale, infatti, pur perseguendo la coerenza nelle proprie idee d’allevamento, considerare le opinioni dei colleghi con spirito aperto, nell’ottica di migliorare le future generazioni, sia nell’aspetto morfologico, che soprattutto sanitario, nell’interesse della razza.
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